Dal 2015, ogni estate, uno scaffale notturno compare davanti alla libreria. Libri da scegliere con calma, sotto le stelle, e un euro da infilare sotto la porta. Un patto invisibile tra chi legge e chi crede ancora nei piccoli gesti. Ma ora qualcosa scricchiola, e io mi ritrovo a chiedermi — e a chiedervi: possiamo trovare insieme un nuovo modo per fidarci, anche al buio?
Ogni estate, dal lontano 2015, c’è una cosa che a Bookbank non può mancare: no, non il ventilatore anni ’70 incastrato tra le edizioni Feltrinelli, ma lo scaffale #MiFidoDiTe.
Per chi non lo conosce (male!), funziona così: metto fuori uno scaffale pieno di libri e chi passa può prenderne uno. In cambio? Basta infilare 1 euro sotto la porta. Niente videocamere, niente cassettine chiuse a chiave, niente controlli. Solo un gesto.
Il mio: mi fido di te.
Il tuo: lasciarmi quel piccolo euro.
Una fiducia sottile, delicata, che resiste nel tempo, nelle notti e nelle estati afose.
Perché diciamolo: i lettori non sono ladri. (E si dice anche, con una certa logica, che i ladri non sono lettori.)
Ma poi arriva l’estate 2024. Calda, lenta, luminosa. Eppure qualcosa stona. Ogni tanto — troppo spesso — quei soldi infilati nella fessura spariscono. Non con i libri, ma da soli. Senza lasciare traccia, se non il dubbio.
E no, non è Liesel Meminger, la ladra di libri che “rubava libri per salvarsi”. Lei rubava parole perché ne aveva fame, perché — come scrive Zusak — “le parole sono vita”. Qui c’è qualcuno che passa accanto ai libri senza sfiorarli, ma raccoglie gli euro come briciole lasciate in sogno…
E allora io, che da anni faccio questo gesto d’amore per la lettura e per la fiducia, ora mi ritrovo combattuta. Rimetterlo fuori o no, questo scaffale #MiFidoDiTe?
Perché io mi fido dei lettori. Ma non posso fidarmi di chi i libri non li guarda nemmeno. Eppure vorrei, con tutta me stessa, trovare un altro modo per dire “mi fido”, senza perdere il senso di questo piccolo rito notturno che ogni estate ha legato me a voi, lettori di passaggio, sognatori d’asfalto, nottambuli a caccia di storie.
E qui arrivate voi.
Voi che negli anni avete preso un libro e lasciato un euro con un sorriso invisibile. Voi che leggete di notte, che passeggiate in silenzio, che sapete quanto vale un gesto gentile… Cosa fareste voi?
Lo rimetto lo scaffale? Lo trasformo? Lo proteggo? Ci inventiamo qualcosa insieme?
Scrivetemi. Lasciatemi un messaggio, un pensiero, un consiglio. Perché siete voi — lettori nottambuli, custodi silenziosi di fiducia — a ricordarmi che questo gesto ha ancora senso. E se qualcosa va ripensato, lo faremo insieme.