SCHEDA TECNICA
– Titolo: Dolicocefala bionda
– Autore: Pittigrilli (pseudonimo di Dino Segre)
– Editore: Casa Editrice Sonzogno, Milano
– Collana:
– anno di pubblicazione: 1936
– condizioni: la copertina presenta evidenti stati di usura, pagine interne in ottimo stato.
Da noi ricoperto con pellicola trasparente per preservarlo
– rarità: Prima edizione
– Quotazione: 31.50 euro
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Un titolo che suona come una diagnosi o una provocazione, Dolicocefala bionda è uno di quei romanzi che sembrano sbucare da un’altra epoca – e non solo per la carta ingiallita. Pubblicato nel 1936 dalla milanese Sonzogno, porta la firma tagliente di Pitigrilli, pseudonimo di Dino Segre, scrittore brillante, moralmente ambiguo e protagonista, suo malgrado, di una delle pagine più controverse della nostra storia letteraria.
Il libro si presenta con una copertina illustrata a colori (forse firmata da Erberto Caproni, storico illustratore Sonzogno), e con un titolo che – come spesso accade nei suoi testi – promette scandalo e riflessione.
“Dolicocefala”, ovvero con la testa allungata: la protagonista è vista come un esperimento vivente, un soggetto da studiare, sedurre, e forse deridere. Satira? Misoginia? Fredda modernità? In Pitigrilli c’è tutto questo, fuso con un linguaggio tagliente e un’energia che lo ha reso uno degli autori italiani più letti tra gli anni ’20 e ’30.
Ma la vera storia ritrovata è quella del suo autore.
Dino Segre, torinese, madre ebrea e padre cattolico, battezzato ma mai del tutto al sicuro. In pieno regime fascista, collaborò con l’OVRA, la polizia politica, fornendo nomi e informazioni su intellettuali, ebrei e oppositori. Una scelta che gli garantì per un po’ protezione e libertà di stampa, ma che oggi pesa come un’ombra sulla sua biografia.
Un doppio gioco che lo rese inviso a molti: troppo compromesso con il potere per essere difeso, troppo brillante per essere dimenticato.
Dopo la guerra, Pitigrilli cadde nell’oblio. Ma i suoi libri – ironici, feroci, spesso scomodi – sono ancora lì, invecchiati come il vino forte: non sempre piacevoli, ma impossibili da ignorare.
Scelto perché: È un libro che non consola né assolve. Racconta desideri, esperimenti e fragilità attraverso il filtro di uno sguardo cinico, a volte crudele. Ma ci restituisce un’epoca e il ritratto inquieto di un autore che ha attraversato il Novecento camminando su un filo sottile. Un oggetto editoriale raro, un frammento di verità, e un’occasione per ricordare che la storia, come i libri, va letta anche tra le righe.
Scrivici info@bookbankpiacenza.com (351 528 4212) o passa a vederla in libreria: i libri belli si toccano, si sfogliano e si annusano.
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