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Magari non è sempre visibile, ma per me c’è. È un filo sottile che lega i libri usati che trovi sugli scaffali di Bookbank e le persone che, ogni giorno, lottano per essere sé stesse.
È il filo dell’unicità.
Bookbank non è una libreria qualunque, e non lo dico solo io, me lo sento dire spesso da chi entra. Bookbank non vende novità patinate né segue le mode editoriali. È un luogo ostinato, fatto di storie che hanno vissuto, pagine sottolineate, copertine consumate dal tempo. Ogni libro qui ha una sua voce, spesso fuori dal coro. Proprio come le persone, se ci pensi: nessuna è identica all’altra e ognuna merita di essere amata per ciò che è. Senza filtri. Senza compromessi. Senza dover chiedere il permesso.
Il 24 maggio Piacenza si colora di arcobaleno. È il mese del Pride, e io voglio raccontarti cosa significa, per me, scegliere ogni giorno da che parte stare.
Qualche anno fa, attorno alla mia vetrina ho appeso delle bandierine arcobaleno. Non grandi, non provocatorie - “Solo simboli di libertà” - ho pensato. Eppure sono bastate per attirare l’attenzione sbagliata: una baby gang ha preso di mira Bookbank. Insulti, minacce, piccoli atti di vandalismo. Un tentativo, acerbo ma violento, di spegnere una voce fuori dal coro. Ma le bandiere sono rimaste lì.
Ne ho parlato con la giornalista Roberta Lippi, che mi ha intervistata per il podcast “Baby Gang”. Ogni tanto lo riascolto, per ricordarmi quella rabbia lì: potente, spaventata, ma lucida. Mi ha tolto il fiato, ma anche mostrato perché non ho arretrato. E perché continuo a non farlo.
Essere una libreria indipendente oggi, essere una donna che non smette di credere nei libri, essere un posto che dà spazio all'altrove... forse non sarà attivismo nel senso classico del termine, ma è il mio modo di esserci. Di scegliere, ogni giorno, da che parte stare. Con ostinazione.
In Bookbank entrano libri dimenticati e persone in cerca. A volte non sanno nemmeno cosa cercano, ma lo sentono quel filo lì, quasi invisibile, che dice: qui puoi respirare. Qui puoi essere come sei, con tutte le pieghe, le sfumature, le storie che porti addosso.
E allora io continuerò ad accogliere l’unicità, a metterla in vetrina, a raccontarla a voce alta. Perché difendere il diritto di amare è difendere anche il diritto di leggere, di immaginare, di vivere senza paura.
Il mio gesto ribelle? Arrabbiarmi. Ma di quella rabbia potente che non distrugge, che sceglie. Che mi fa lasciare le bandierine a danzare nel vento, tra le storie e i sogni. Perché ogni bandiera è un libro aperto, e Bookbank sarà sempre il suo segnalibro.
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[Il podcast BABY GANG puoi ascoltarlo qui: https://storielibere.fm/babygang/ la mia intervista è nella puntata 5, ma ti consiglio di ascoltare tutto dall’inizio alla fine] |